Analisi di Prefattibilità e Business Plan
Per avviare una buona impresa, l’idea da sola non basta!
Molto spesso ci capità di avviare un’impresa, solo perchè pensiamo di avere un’idea vincente, dovendo ricrederci e pentirci dopo un certo periodo di tempo.
Tante iniziative che ci possono sembrare profittevoli, si rivelano fallimentari dopo circa due anni.
Valutare la potenzialità del progetto, il settore in cui si andrà ad operare, il mercato e il target di riferimento, la concorrenza e tante altre variabili di non secondaria importanza, risultano fondamentali per il successo di una nuova impresa.
In poche parole bisogna misurare il rischio imprenditoriale!
Prima, attraverso un’Analisi di Prefattibilità e a seguire, attraverso la redazione di un Business Plan.
L’analisi di prefattibilità contiene i fattori determinanti lo sviluppo dell’idea: chi sono e quali esperienze hanno i fondatori; i prodotti o i servizi offerti; il settore e il mercato di riferimento; i competitors; i punti di forza (l’innovazione) rispetto alla concorrenza; i punti di criticità i clienti target; i punti di criticità; la forma giuridica; la localizzazione; la copertura finanziaria dell’investimento; gli adempimenti burocratici; ecc.
Dopo un buon piano di prefattibilità, si passa a redigere il Business Plan
Il Business Plan o Piano d’Impresa è il documento che riassume un progetto imprenditoriale; risulta indispensabile per la presentazione ad eventuali investitori o finanziatori ed è pesso previsto per l’accesso al credito agevolato.
Un business plan ben fatto ci permette di verificare la reale fattibilità dell’iniziativa; diventa il manuale operativo dei primi anni di gestione; definisce l’asse temporale necessario a coprire i costi sotsenuti per l’investimento iniziale (break even point).